La vita ci porta in luoghi diversi, a provare sensazioni diverse e spesso contrastanti, ci costringe a lontananze e mancanze che poi negli anni vengono colmate da nuove esperienze, nuovi volti, nuove motivazioni, ma mai , proprio mai è possibile dimenticare le proprie radici che sono piantate in luoghi spesso fermi nel tempo e ad un’infanzia che non esiste più ed in quei luoghi che ormai sono dell’immaginario bussano alla porta zii e cugini festosi, nonni giovani, scampagnate e vacanze, feste e tradizioni che non si possono dimenticare.
Nata e cresciuta in parte a Bari sono cresciuta a focaccia e tiella, panzarotti e cartellate, tutte le ricette della tradizione barese si sono trasferite con noi in Sicilia assieme a mobili e bagagli e mai hanno vacillato nella cucina di mia madre per cui il tempo sembra non essere passato perchè ripropone le braciole la domenica e le cime di rape mentre le sue amiche preparano pasta alla norma e falso magro …non sono stati sufficienti oltre quaranta anni per cambiare ricettario e tradizioni, ma il tempo è passato inesorabile comunque ed ora , anzi da tempo. sono io a portare avanti quelle tradizioni e ricette facendone dono ai miei genitori ormai anziani che altrimenti non avrebbero la possibilità di riassaporare i piatti delle loro tradizioni.
Oggi ho portato loro la focaccia, mi sono fermata in salumeria ed ho acquistato la mortadella altrimenti che focaccia è?
Per questa squisitezza della tradizione pugliese nota al mondo mi sono affidata alla ricetta di Ammodomio che propone la ricetta di un antico forno di Bari vecchia , ricetta senza patate e da fare a mano , ma se siete proprio pigre in planetaria dovrete gestire l’impasto al minimo della velocità perchè non va incordato, ma semplicemente impastato con farina 00.
Poi altra caratteristica sono le olive che io non mangio e di cui non posso soffrire l’odore ed ho omesso, poi ci vorrebbero quei pomodori pugliesi dal gusto inconfondibile che nonno teneva appesi sul balcone o davanti alla porta della casa delle vacanze a Putignano , ma questa volta sono pomodori di Pachino, come vedete certe cose hanno un senso solo nei luoghi d’origine, ma ci accontentiamo ed i miei genitori hanno potuto assaporare un pezzetto di Puglia anche a Catania.
Vi lascio la ricetta e ringrazio Ornella Mirelli di Ammodomioper la ricetta e le minuziose spiegazioni e spero che vi possa piacere ed incuriosirvi e chissà stimolare un viaggio enogastronomici in Puglia…non so mai dove si mangia meglio in Puglia o in Sicilia? figuratevi quanto sono fortunata in me c’è un patrimonio di ricette da gustare e preparare.
30 minuti
media
teglia da 30 cm
Impasto focaccia barese
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Ciao Sono Antonella! Sono una moglie, una mamma, una giovane nonna e questo è il mio, anzi, il nostro ricettario. Tutte le ricette che troverai qui sono testate per riuscire bene e si possono preparare con ciò che hai in dispensa, senza ingredienti impossibili! Usa il menù e scoprile tutte!
Sempre meglio inumidire la focaccia con il sughetto dei pomodoti pelati condito con sale, olio ed origano in modo che abbia una consistenza più umida in superficie.