Pan de Tony, il panettone secondo Antonio Chiera
Nell’aria già tutto parla del Natale ovunque decorazioni e subito penso a quelle nuove da comprare , cominciano le luci nei negozi invogliando passanti all’acquisto ed io corro dentro, nei supermercati tanti panettoni e pandoro ed io li invece passo!
Ormai sono anni che non si compra un panettone ed ho viziato parenti ed amici che negli anni da scettici sono diventati anche pretenziosi e già a settembre chiedono di assaggiare le prove, e se non vedono pubblicazioni si preoccupano, badate bene non della mia salute o del mio umore , ma della mancanza dell’eventuale panettone ed in maniera del tutto disinteressata si informano
.
Questa anno siamo avanti perchè ho offerto una scelta, ma tutti e dico proprio tutti, sono rimasti incantati dalla incredibile morbidezza e scioglievolezza del Pan de Tony che sarà il mio panettone questo Natale.
Sarà il mio e quello di chiunque è rimasto incantato per averlo assaggiato ai corsi o ha provato la ricetta del Pan de Tony ricetta donata dal grande pasticciere Antonio Chiera al gruppo in occasione di evento creato nel suo fans club .
Un panettone doppio impasto con pasta madre e con arancia candita e uvetta, il classico che amo , ma per i tanti che con il ditino tolgono arancia e canditi, ho preparato la variante con gocce di cioccolato per accontentare proprio tutti con sopra una colata a sentimento di semplice cioccolato fondente con una nocciolina di burro e nocciole, ma così proprio a braccio, senza pretese, ma che dona una marcia in più in fatto di golosità.
Le prove sono finite, la tecnica affinata, la farina arrivata, la ricetta è infallibile, non rimane a breve che partire con la mia piccola produzione casalinga che ogni Natale mi fa emozionare.
Preparare un grande lievitato è sempre un’attesa ed un emozione, per quanta esperienza si abbia non si può mai abbassare la guardia in cura ed attenzioni a partire dalla pasta madre, insomma preparare un panettone crea sempre ansia se non sei un professionista e giochi a fare il pasticciere.
Sguardi sempre attenti al barattolo che contiene la pm, attenzione massima, lievitazioni infinite, viaggi nella notte per osservare la lievitazione, consulti in notturna con le amiche pazze , ricerca dei migliori ingredienti, dei pirottini, roba da accumulatori seriali, accaparramento selvaggio di canditi che sembrano non bastare mai, metti un impasto improvviso.Meditazioni e calcoli sulle quantità possibile e spartizione mentale dei panettoni, insomma uno stress mica da poco, ma che bello, che immensa felicità vedere lievitare gli impasti morbidi ed odorosi di burro , poi nei pirottini, poi la magia del forno, il capovolgere quei panettoni con l’ansia …adrenalina pura e poi il taglio della fetta che riempie di gioia e di soddisfazione e da un senso a tanta fatica e stress.Insomma un’emozione per per tanti , ma non per tutti!
Per queste preparazioni sempre consigliabile eseguire ricetta di un grande maestro e di non avventurarsi nel fai da te perchè i rischi di un insuccesso aumentano notevolmente a costo di inutili sacrifici, attese e costi.
Io la ricetta del caro amico e pastry chef Antonio Chiera la tengo cara e vi invito alla prova e ad entrare nel suo fans club per rimanere aggiornati circa le sue meravigliose ricette .
Il buon Natale ce lo augureremo più in la intanto vi lascio la ricetta per cominciare a pensare e riflettere e provare